L’importanza delle correlazioni
Come andare oltre la rappresentazione della realtà
Adesso userò delle mie fotografie realizzate in Afghanistan durante quel famigerato 2001
Ero proprio agli inizi della mia carriera, volevo capire cosa volevo fare da grande e così sono partito dopo un mese dalla caduta delle torri gemelle.
Già allora sapevo dell’importanza del fare in modo che, le immagini contenessero il concetto della correlazione.
Cioè quel modo di fotografare che non si limitasse a descrivere la realtà, ma attraverso essa, mettere in relazione almeno due elementi, in modo che, il significato dell’immagine acquistasse sfaccettature multiple.
Ero giovane e non sempre ci sono riuscito, oddio, ancora oggi è tra le cose difficili da fare in fotografia, ma di certo, non è una scusa per non provarci mai.
Voglio usare questa prima foto per mostrarti come ho ragionato, alcune volte, sulla scena.
Qui ad esempio, ero in casa di questo afgano che mi stava offrendo del tè.
Inutile dire che, appena seduto, rimasi colpito dal kalasnikov appoggiato alla parete.
Il kalasnikov era onnipresente, in ogni situazione, ovunque andassi, e non solo in mano a quell’uomo ma in mano a chiunque.
Quindi, io, finché mi stavo gustando il tè, chiesi se nel mentre, potevo scattare qualche fotografia.
I presenti acconsentirono e iniziai la mia ricerca per cercare di far emergere il pane sulla tavola e il kalasnnikov dietro.
Pane e Kalasnikov li trovavo una correlazione interessante, tanto appunto da continuare la mia ricerca finché nell’immagine, in qualche maniera, quella combine potesse diventare “leggibile”.
Per fare questo ho sfruttato il momento quando lui si è allungato verso il naan (pane afghano), aiutandomi quindi, ad evidenziare questi due elementi.
Non so se ci sono riuscito ma di certo il mio intento mi era chiaro ancor prima di scattare.
Un altro tentativo di correlazione l’ho applicato in un momento di mercato.
Ho visto un bambino intimorito e nel contempo due soldati anch’essi con kalasnikov in bella vista.
Ecco che il mio tentativo è stato immediato, fare quindi, un’ inquadratura dove le armi fossero ben visibili e mantenere come soggetto centrale, il bambino con l’espressione intimorita.
Altra situazione, altro esempio, in questo caso più immediato e facile da intuirsi… forse anche troppo 🙂
Un soldato teneva tra e mani una rosa finché ascoltava il suo comandante.
In quel momento io mi sono concentrato sulla rosa e sulla mimetica che caratterizzava il soldato.
Ed ancora a chiudere:
Stavo girando con una troupe indiana e ad un certo punto il Cameramen si ferma per fare delle riprese a campo largo.
Ero lì fermo che aspettavo e mi incuriosì la correlazione che vidi tra il cameraman e il soldato con la sua arma in pugno.
Ed ecco che qui, ancora una volta, ho provato a giocare sulla correlazione tra i due strumenti (telecamera e kalasnikov).
Due strumenti che, a loro modo, erano due oggetti per fare una guerra.
Quindi il consiglio che ti voglio lasciare è:
Dopo aver individuato un soggetto che ti piace, cerca di metterlo in correlazione con qualcos’altro all’interno della scena.
Questo contribuirà a portare la tua foto ad avere un secondo piano di lettura.
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